Pirati sulle coste di Ugento e di Salve

Se le coste del Salento non erano sicure durante tutto il medioevo e fino alla seconda metà del seicento, anche il resto delle coste italiane non era da meno. Era un epoca in cui le più grandi potenze del tempo si scontravano nel bacino del Mediterraneo per la supremazia sui mari, che significava il controllo dei commerci e dei traffici, una partita di notevole peso nell’economia degli stati costieri mediterranei, da Genova a Venezia, dalla Francia alla Spagna, prima che le grandi rotte transoceaniche facessero cadere in una crisi irreversibile soprattutto quegli stati che mancavano di uno sbocco diretto con i mari oceanici.

Uno de grandi nemici storici dell’occidente cristiano erano naturalmente i turchi, che imperversavano nel mediterraneo sovente dedicandosi a vere e proprie azioni di pirateria, e che avevano le loro basi non solo ad Istanbul, nel cuore dell’Impero Ottomano, ma anche in altre città della costa nord africana, in particolare Tunisi ed Algeri.

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Le scorrerie dei pirati avevano come bottino privilegiato le riserve alimentari, ed anche la popolazione giovane di entrambi i sessi che veniva fatta schiava e venduta.

Uno dei più temibili tra i capitani delle navi pirate e corsare dei turchi è stato il pirata Barbarossa, un nome che ancora oggi è ricordato con rispetto e terrore da tutti coloro che parlano di pirati. Sarà lui il protagonista di decine di scorrerie lungo le coste greche i gioventù, ed in seguito italiane, fino a giungere alle coste dell’Andalusia in Spagna.

Sarà lui a distruggere Ugento nel 1537, sbarcando sulla costa e riuscendo a giungere in città prima che gli abitanti riuscissero ad apprestare le difese necessarie.

Un altro grande protagonista della pirateria è stato il pirata Dorgut, che infurierà nello stesso territorio il decennio successivo, arrivando ad assediare la città di Salve. Fortunatamente in questo caso, per gli abitanti della piccola cittadina le cose andarono meglio che per gli abitanti di Ugento, perchè riuscirono a resistere, asserragliati tra le mura della città ed a respingere gli assalitori.

Nonostante grandi investimenti e sforzi congiunti delle potenze occidentali, la supremazia dei turchi sul mare resterà tale fino alla battaglia di Lepanto, la prima grande vittoria navale da parte di una coalizione di forze cristiane.